Ieri, dopo molto tempo ho riaperto il blog e accorgendomi di quanto tempo è passato, ho sentito la necessità di rimettermi a scrivere.
Il tema non è tardato ad arrivare…
“Subire il lavoro o gestirlo?” La scelta sembrerebbe facile: Gestirlo!
Ma poi nella realtà la maggior parte dei piccoli imprenditori subisce il lavoro senza rendersene conto.
Frasi come:
“Oggi non si vede nessuno… saranno tutti al mare”, “Sabato sono iniziati i saldi, non è arrivato nessuno”, “Per fortuna oggi c’è stata gente” denotano una gestione passiva della propria attività o per meglio dire un “subire” la propria attività.
Ma perché accade questo?
Dipende dalla “cultura pre-crisi” che affonda le sue radici nel dopo guerra.
In quegli anni la caratteristica importante per gestire un’attività in proprio era soprattutto la voglia di fare.
I nostri genitori ci hanno cresciuto con la filosofia del rimboccarsi le maniche. “Non fare domani quello che puoi fare oggi” e così via.
Tutti concetti giusti e validi anche oggi ma non più sufficienti…
Prima, infatti, se una persona si dava da fare, puliva il proprio negozio, apriva sempre puntuale, andava al lavoro anche con la febbre, trattava bene i propri clienti, tutto funzionava alla grande.
Chiunque, armato di buona volontà, poteva gestire una piccola impresa e il lavoro arrivava da solo.
Ai giorni nostri non è più così!
Ci sono 3 fattori chiave che hanno cambiato per sempre il modo di scegliere e acquistare dei consumatori. Tornare indietro non si può.
1) Internet e gli smartphone:
la diffusione nella popolazione ha raggiunto una massa critica tale da condizionare in modo significativo i processi di acquisto. Le persone di qualunque età, non solo i giovani utilizzano Google e le App per scegliere, confrontare e acquistare.
Trip Advisor, Booking, Expedia, Facile.it, Groupon, Privalia, Ebay, Amazon sono concorrenti silenziosi e invisibili a chi non conosce il web ma instancabili e onnipresenti.
In decine di settori la scelta di cosa acquistare non avviene più “di persona” ma “sul web”.
2) I social network permettono di rimanere in contatto con i propri clienti in modo facile e duraturo nel tempo.
Mentre anni fa le cosiddette “pubbliche relazioni” ovvero il tempo dedicato ai propri clienti per creare un rapporto umano, una confidenza si svolgeva “di persona” oggi anche questa è passata a strumenti che permettono di farlo a distanza, “i social”: Facebook, Twitter, Instagram e così
3) La mobilità è aumentata.
In passato i clienti privilegiavano i negozi sotto casa, per via del fatto che era difficile spostarsi. Una macchina per famiglia era il massimo a cui poter ambire. Oggi, i mezzi pubblici sono efficienti, esiste il car sharing (noleggio auto per brevi tragitti) , il bike sharing (noleggio di biciclette), i taxi privati e il benessere generale che ha permesso di avere più mezzi di trasporto per famiglia.
Questi cambiamenti hanno dato maggiori possibilità ai centri commerciali e agli outlet anche quelli più lontani di proliferare.
Questi tre fattori hanno portato il consumatore a cercare le migliori condizioni sul web e a ordinare a distanza o a spostarsi più lontano.
Viene così premiato il rivenditore che si presenta meglio con il suo sito e che offre qualcosa di diverso dagli altri.
Spesso quando si parla di crisi si pensa ad un fenomeno generalizzato e distribuito equamente su tutti gli imprenditori. Invece la crisi è presente in modo maggiore su quelle imprese che non hanno saputo migliorare il proprio sistema di comunicazione, che non si sono aggiornate e che non sono presenti sul web in modo efficace.
Se un tempo, un negozio, per proporre in modo efficace i propri articoli doveva cambiare vetrina, oggi deve cambiare il proprio sito e monitorarne la resa.
Se “Adwords” e “Seo” sono termini che non conosci vuol dire che stai cercando di vendere i tuoi prodotti tenendo chiuso il tuo negozio. Esagero? Non penso.
Quando, durante i corsi di marketing, mostro il numero di ricerche fatte per uno specifico prodotto su una zona definita vedo le persone sbiancare…
Il consiglio finale di questo articolo è quindi quello di aggiornare le proprie competenze e aprire il proprio negozio virtuale il prima possibile affidandosi ad un esperto di marketing.
Paolo Gorla
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