Sogni e Incubi degli imprenditori

La prima attività di un imprenditore è organizzare o produrre? Nessuna delle due, ancora prima c’è un’attività, un compito che può fare solo lui o lei.

Sognare. Non parlo di qualcosa che ha a che fare con il dormire, tutt’altro.Mi riferisco piuttosto al sognare ad occhi aperti.

Qualcosa che i bambini hanno come dote innata e che fanno automaticamente.Quando un bambino tira un calcio ad un pallone si immagina di diventare un campione di serie A.Ogni bambina ha sognato, almeno una volta nella vita, di diventare una ballerina.

E poi?  Poi crescendo si perde questa abilità.

Si mettono i vari astronauti, cantanti, piloti, ballerina, stilista, attrice nel cassetto e ci si tuffa nella dura e fredda realtà. In parte è utile e corretto. Essere realisti durante l’adolescenza ti aiuta a studiare e ad impegnarti in funzione di un obiettivo più probabile, più realizzabile.

Spesso, però, questo realismo si trasforma di lì a poco in pessimismo e ci priva di qualsiasi energia. Le persone quindi vanno avanti nella loro vita solo grazie al pilota automatico. Non pensano, non agiscono, non prendono decisioni.

Ho già scritto in passato del male più grande e di come può condizionare la vita di tutti noi…le idee negative.

Cosa deve fare quindi un imprenditore per superare la crisi?

Tornare a Sognare. Ebbene sì, sono i sogni che ci danno energie ed entusiasmo. Sono i sogni che ci spingono a lottare e cambiare la situazione attuale in cui viviamo.

Poche settimane fa, in giugno una cliente mi ha detto: “Paolo ho già pensato come impostare il lavoro del prossimo anno.”  Fantastico! E’ così che si deve fare…

C’è stato un momento della mia vita lavorativa dove ho passato un periodo difficile, un tracollo aziendale. Ne sono venuto fuori, a fatica, e dopo tempo.

Ma la cosa di cui non mi ero reso conto è che questi eventi mi avevano condizionato a pensare in piccolo, ad essere troppo prudente, a ripiegare le ali e rimanere a terra, in pratica a smettere di sognare.

Quando ho capito che stavo proiettando i fantasmi del passato nella vita di oggi ho fatto un enorme salto di qualità.

È come se avessi sganciato una zavorra che mi rallentava.

Ho ripreso a sognare, a pensare, a progettare in grande e le cose sono migliorate da subito.

In fin dei conti, da sempre conosco il concetto della profezia che si autorealizza: se pensi che una cosa andrà male, allora andrà male veramente…

Sto un po’ semplificando ovviamente, ma nemmeno più di tanto.

Pensare in piccolo ci porta a diventare piccoli.Pensare in grande, invece, ci aiuta a crescere, ad attivare pienamente tutte le nostre capacità, anche quelle ad oggi “sconosciute”.

Poi ovviamente ci vuole un giusto equilibrio tra sogni e realtà, e questa è la mia personale definizione di Obiettivo.

Paolo Gorla