Da tempo raccolgo le confidenze di svariati ristoratori della Lombardia, che dichiarano di aver conosciuto la Crisi, quella con la C maiuscola.

Cali delle presenze, cene aziendali inesistenti, dessert e vino invenduti, scontrino medio dimezzato e nei peggiori dei casi, attività chiuse.

Un vero peccato.

A discapito dei reality culinari come “Cucine da incubo” e “Masterchef” la qualità dei nostri ristoranti è elevata.

La Crisi tuttavia ha cambiato profondamente i requisiti minimi per la gestione di un’attività nel “Food & Beverage.”

Fino a ieri per avere successo in questo settore era sufficiente essere un bravo cuoco e un gentile ospite.

Oggi con queste caratteristiche si chiude.

I requisiti minimi sono cambiati, oggi, è necessario saper fare marketing, sia quello tradizionale, sia quello web. È importante saper vendere e infine gestire al meglio sia il proprio staff che tutti gli aspetti finanziari.

Questi non sono optional, non si tratta di caratteristiche per emergere e avere successo, sono gli elementi base per poter sopravvivere .

La Crisi infatti è finita nel 2010! Dico questo perché per Crisi si deve intendere una situazione di pericolo derivante da fattori inaspettati.

Oggi non c’è nulla di imprevedibile, è tutto stabile da tempo. Non si può più parlare di Crisi quindi ma di “Nuova Normalità” chi si aspetta a breve una ripresa sbaglia, chi ha smesso di investire in attesa che torni il momento giusto è destinato a chiudere.

È oggi, con le nuove regole di mercato, che bisogna innovare e creare utili nel proprio ristorante.

Molti imprenditori non lo hanno ancora capito e attribuiscono le cause della flessione dei loro incassi a fattori esterni. Ecco perché il titolo di questo articolo è:  “è crisi o sei in crisi?” perché i fattori di declino non devono essere cercati all’esterno ma nell’imprenditore e nel suo staff.

Cambiare si può ed è più facile di quello che si pensa.

Il primo passo come sempre è la consapevolezza, il secondo trovare chi ti aiuta…

Paolo Gorla