“L’azienda è Mia, il know how è Mio e i Miei clienti non voglio condividerli con nessuno…”

Questa è la risposta del tutto irrazionale che molte aziende danno quando altre realtà di business propongono loro una collaborazione. Irrazionale perché basterebbe guardarsi intorno per capire che oggi nel mercato sopravvive solo chi fa squadra e i vantaggi di una collaborazione professionale sono tantissimi. Lo sanno le corporazioni, le reti di società e nel loro piccolo anche le aziende che semplicemente si affidano a validi fornitori in grado di aumentare la propria gamma di servizi. Il motivo è lo stesso per tutti: dare al cliente molto di più. Perché spesso 1+1 fa 3 e non 2.

Paolo Gorla, Amministratore Unico di Prima Group srl, parte da una propria esperienza per dire la sua in merito.

“Sono stato in Uganda di recente, e una cosa mi ha dato da pensare: molte persone, che potrebbero vivere vicino alle città dove ci sono servizi come i trasporti o semplicemente l’acqua corrente, decidono di vivere isolati, in una natura dal paesaggio incantevole certo ma lontani km dal primo autobus e da una scuola. Per fare le spesa o andare a messa fanno decine di km a piedi. Se hanno bisogno di aiuto, non possono comunicare con nessuno.
Questo loro isolamento mi ha fatto pensare a quelle aziende, troppe, che pensano di essere uniche e di poter sopravvivere da sole, mentre in realtà una situazione di questo tipo porta solo al declino, prima o poi.”

So fare tutto, non mi serve nessuno. La grande presunzione di alcune imprese, di qualsiasi dimensione, è che siano sempre le migliori a fare tutto. Ma per natura una società non può essere specializzata in ogni campo, pertanto si trova ad un punto in cui deve stipulare delle collaborazioni, altrimenti perde il cliente. C’è sempre la convinzione che tutto andrà bene e, per quanto auspicabile, nel mercato di oggi nulla è per sempre: è folle pensare che si possa non collaborare. Quando due o più aziende cooperano, si supportano e creano valore per il proprio business, se lo fanno con intelligenza possono ottenere grandi risultati, insieme.

Il rischio vale la pena. Collaborare è più difficile, ci vuole fiducia e bisogna trovare il modo di far funzionare il tutto, che può portare a grandi risultati.

“In Prima Group abbiamo in attivo collaborazioni con diverse società, alcune delle quali specializzate in specifici settori quindi con un forte know how, ci spalleggiamo l’un l’altro e cresciamo insieme perché vogliamo dare alla clientela un’offerta unica – racconta Paolo Gorla – ovviamente può capitare che nascano dei problemi ma con il confronto e la trasparenza si può sempre trovare una soluzione”.

È il concetto di win-win: vinco io, che traggo beneficio dalla tua collaborazione, e vinci tu che trai beneficio dalla mia collaborazione. Ci si scambia esperienze, modus operandi e competenze ma soprattutto si cresce insieme. E la crescita è inevitabile per sopravvivere.
L’azienda ha un suo percorso di vita e crescita vuol dire cambiare prospettiva in funzione di quello che succede intorno a noi. È come essere single: all’inizio è tutto molto bello e libero, ma ad un certo punto gli altri si sistemano, c’è chi compra casa e chi si sposa, e il single deve fare i conti con l’età che avanza e il contesto sociale in cui è inserito. Se arriva ad un punto in cui cambia idea e riconsidera l’idea di una coppia, deve scontrarsi con un suo modo di vivere che per anni è stato incentrato solo su di sé e le proprie abitudini.

L’importanza di avere una mentalità aperta. Quando c’è un blocco e una chiusura da parte di un’azienda, non ci si rende conto che i cambiamenti del mercato sono talmente imponenti da spazzare via chi è piccolo, da non permettergli di stare in piedi, come è successo con le banche o le assicurazioni, ma anche nel commercio in generale, dove grandi poli fanno chiudere le realtà più piccole.
Collaborare in maniera produttiva con altre aziende, creare dei network come succede con le corporazioni o le associazioni di quartiere, bisogna fare i conti con una mancanza di fiducia imprenditoriale nel prossimo, soprattutto in Italia. Cos’hanno gli altri paesi che a noi manca? L’apertura mentale e la positività alla collaborazione.

“Di recente un’azienda con cui abbiamo collaborato per anni, con reciproche soddisfazioni, decide così senza motivo, di andare avanti da sola.
Nessuno screzio, nessun litigio, semplicemente preferisce rimanere da sola. Ancora adesso non me lo spiego.”

Manager sempre più collaborativi. Una delle abilità dei manager dei prossimi anni sarà proprio quella di imparare a trovare i giusti partner e i giusti modi con cui collaborare. Il cliente sceglie un’azienda non solo per un servizio specifico che è in grado di offrire ma soprattutto per la propositività: se gli dimostri che hai a cuore la sua necessità offrendo anche servizi accessori che però vanno a risolvere un suo problema, allora ottieni la sua
fiducia.

“È triste che alcuni non lo capiscano e vogliano stare da soli perdendo queste opportunità, che non arrivano tutti i giorni.”